La società italiana tra ieri e oggi
- Dafne
- 28 giu 2016
- Tempo di lettura: 1 min
Guardate i film neorealisti, come Amore di Rossellini, o quelli della commedia italiana, come Signore & Signori con Gastone Moschin – che sono i due film che ho visto il giorno che ho scritto questo pezzo.
Il mito ancora diffuso, che ieri l’Italia aveva un volto più umano, è un’illusione. Come tutti quei miti collocati nel passato o nell’infanzia, esso diventa rifugio quando affrontare il presente ci spaventa.

La gente era crudele, legata alle caste sociali, priva di senso della giustizia e di rispetto. Per poveri, non cattolici, liberi pensatori, omosessuali, malati mentali e portatori di handicap, la società era un incubo da cui fuggire. Oggi siamo migliori.
L’artigianato era migliore ieri, come il rapporto dell’uomo con il territorio, l’inquinamento era minore ieri, ma come società nel suo complesso siamo migliori oggi e ancor più lo saremo domani.
Il messaggio è: smettiamo di rifugiarci in miti fasulli. Da bambini eravamo più infelici perché eravamo succubi delle decisioni altrui, in passato eravamo più poveri e ignoranti, l’età dell’oro esiste solo nelle leggende.



















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