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Musica italiana 3° puntata, Litfiba

  • Immagine del redattore: Red in Italy
    Red in Italy
  • 17 dic 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Quando si vuole parlare di una cosa che si tanto è amata, tanto tempo fa, in un primo momento può venire lo sconforto: è difficile spiegare a chi non c’era, a chi non l’ha vissuto. Se si supera quell’impasse, si può finire a parlare molto a lungo dell’argomento, presi dai ricordi e dimentichi di chi ci sta ascoltando/leggendo. Io vorrei evitare questa situazione perché al solo pensiero di scrivere un lungo post sui Litfiba sento una stretta allo stomaco e perché, ormai, quel gruppo per me è solo musica, non più mito.

Allo straniero, che approccia l’italiano tramite la musica e non conosce i gruppi italiani, dico: se ti piace il rock degli anni ‘90, che magari aveva imparato la lezione sperimentale del dark, rigettandone la voce dissonante, i Litfiba fanno al caso tuo.

Un gruppo italiano che ha rappresentato così onestamente il rock, ottenendo enorme successo commerciale e riuscendo anche a fare un suo percorso di evoluzione, è non solo un caso raro, ma meritevole di approfondimento. Come tante cose buone italiane, questi ragazzi vengono da Firenze e già tale notizia metterà di buon umore qualche anglofono, fan della capitale del Granducato.

Difatti il nome Litfiba sta per L’Italia Firenze, via dei Bardi, l’indirizzo cioè dove il gruppo aveva il suo quartier generale agli inizi della carriera. Più precisamente è il nominativo per il metodo di comunicazione telex della loro sede (la L è la sigla di chiamata del sistema).

Stringiamo, mi sto dilungando.

Tanti sono gli album che meritano di essere ascoltati, dai primi più dark della trilogia del potere a quelli propriamente rock della tetralogia degli elementi.

Una cassetta che ho dai tempi delle scuole medie ha ispirato questo post, che da un lato ha registrato El Diablo, quinto album in studio della band, e dall’altro Pirata, album registrato dal vivo.

Prima di proporvi alcuni estratti dei testi, sappiate che i Litfiba sono adatti a chi è abbastanza avanti nello studio della lingua italiana perché la pronuncia del cantante Piero Pelù, contaminata dall'accento fiorentino e dalla sua carica teatrale, mette in difficoltà anche noi italiani. Prima che ci fosse internet, con i testi delle band a disposizione, ricordo chiacchierate accalorate sul finale di una strofa, che ognuno aveva interpretato a modo suo. Finché non me lo disse il mio compagno, in Gira Nel Mio Cerchio io credevo che il cantante dicesse “sul corpo, occhi blu”, mentre si trattava di macchie blu.

Se quindi capirete i testi dei Litfiba ascoltandoli, datevi una pacca sulla spalla perché vuol dire che l’italiano ormai è vostro amico.

Ecco alcuni estratti, presi dai due bellissimi album citati.

Ragazzo, da El Diablo:

Lavorare per contare Non si può dire che sia godere Meglio impazzire Che stare qui a vegetare E sono senza un letto Ma mi basterebbe un tetto Almeno fino a domani Prima che la marea cresca

Di questo album El Diablo e Proibito erano le canzoni che maggiormente eccitavano la mia mente da pre-adolescente, ma i pezzi da ascoltare ancora e ancora, a luce spenta, al tramonto, nel silenzio, sono Woda Woda a il Volo.

Lulù e Marlene, da Pirata:

Lulù e Marlene Lulù La luce e` vuota Senza colori Senza più vita Lulù Ogni ora persa E' una ferita Che si apre in volto a noi Marlene Quanto odio ho visto Quante ferite Alla mia anima persa Marlene Suona la ribeca Ed ogni uomo Grida: "Pace a noi!" Ma noi restiamo soli di fronte all' odio Invincibile Impalpabile per noi Li chiamerai Grida di più "Lulù Marlene" Persi nell' eco Nel cielo finto Che li avvolgerà "Lulù Marlene" Persi in un sogno Tu griderai Grida di più "Lulù Marlene" Persi negli echi Un cielo finto Li avvolgerà (…)

Il testo è dedicato a Louise "Lulù" Brooks e Marlene Dietrich, con un riferimento alla violenza nazista, dilagante all'epoca del successo delle due attrici.

Di questo album dal vivo, che comprende tre brani non scritti dal gruppo, la canzone più potente è Gira Nel Mio Cerchio, che io adoravo. Similmente all’altro album, i pezzi più riusciti, insieme a quello qui sopra citato, i più lirici, sono Il Vento, Pioggia Di Luce e Lousiana. Dimenticavo la canzone Dio, che similmente a El Diablo scatenava il mio desiderio di potenza, che andava a rimbalzare sui muri della mia cameretta, sino a estinguersi insoddisfatto.

Quanti ricordi con i Litfiba, ma ho deciso per la strada breve, così è meglio fermarsi.

Buon ascolto a voi, amici dell’italiano e della buona musica.

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